Tra le varie tecniche di rilegatura, quella a spirale è sicuramente tra le più diffuse e le più economiche. Vogliamo però sfatare il mito che la vede come una rilegatura di serie b, di bassa qualità e poco adatta a prodotti eleganti.
Quali sono i vantaggi della rilegatura a spirale?
Al di là del fattore economico (non trascurabile), la spirale permette di ottenere prodotti che riescono ad avere un’apertura sia a 180 che a 360 gradi. Ciò significa che, rispetto ad altre tecniche come la brossura a colla o il punto metallico, la consultazione risulta molto più pratica e veloce. È infatti perfetta per cataloghi, listini, dispense o blocchi notes e per tutti quei prodotti che hanno la necessità di mantenere aperta una determinata pagina senza il supporto manuale. È quindi molto utilizzata per agende, calendari e dispense, o ad esempio per spartiti musicali.
Oltre alla sua praticità, che l’ha resa una tecnica di rilegatura molto sfruttata, non bisogna poi tralasciare che la rilegatura a spirale può garantire comunque un risultato estetico di alta qualità.

Per rendere il prodotto finale di pregio si può ad esempio scegliere la spirale metallica, più elegante e moderna, rispetto a quella in plastica. Oppure si può personalizzare il prodotto nella tipologia di fogli utilizzati; la rilegatura a spirale consente infatti, grazie alla sua solidità, di utilizzare anche carte particolari o con grammature molto alte. Inoltre per confezionare un prodotto ancor più curato si potrebbe nascondere la spirale con una copertina con alette e ottenere una pubblicazione con dorso stampabile.
Abbiamo scelto questo tipo di rilegatura proprio per il nostro calendario 2019. Se infatti il supporto è stampato su cartoncino Performa White da 350 grammi, per le pagine del calendario abbiamo optato per una Fedrigoni X-PER da 320 grammi. Questo tipo di carta combina insieme un aspetto naturale, mantenendo un alto punto di bianco, opacità e una delicata ruvidità, con un elevata resa di stampa (tanto quanto una patinata), grazie al trattamento con un primer.
Progetto grafico: Serra Studio Grafico








