Tukiki è una linea di cosmetici solidi prodotti solo con ingredienti di origine naturale e completamente plastic free. L’attenzione all’impronta ambientale è al centro della filosofia di questa azienda e in ogni passaggio della lavorazione vengono scelte soluzioni che meglio sintetizzano il rispetto per l’ambiente, il comfort e l’estetica.
Con TUKIKI possiamo tutti insieme contribuire alla riduzione della plastica senza stravolgere la nostra quotidianità. Facciamolo insieme, passo dopo passo, partendo da cambiamenti semplici e puntando in alto.

Dai saponi e shampoo solidi, ai cotton fioc e agli spazzolini in bambù fino ai dischetti struccanti lavabili in bambù e cotone o alle borracce in acciaio inossidabile, i prodotti Tukiki sono tutti plastic free e zero sprechi.
Tukiki usa infatti sempre un packaging riciclabile o riciclato e nella maggior parte dei prodotti viene impiegato il pack CRUSH, fatto di carta riciclata e con materiali di scarto delle lavorazioni agro-industriali, in questo caso di MAIS.

Vogliamo credere in un futuro libero dalla plastica monouso, più pulito e più naturale.
Progetto grafico Giorgia Molinari

Favini Crush Mais
La gamma Crush di Favini, di cui abbiamo già parlato in questo articolo, è la prima carta realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali, che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. In questo articolo parliamo nello specifico della carta ottenuta dagli scarti della lavorazione del mais, quella utilizzata per il packaging riciclabile dei prodotti Tukiki.
Come ci raccontano nelle Crush Story di Favini, il mais, il prodotto alimentare che si ottiene dal granturco, può essere utilizzato in diversi modi:
- i chicchi di mais al naturale destinati all’alimentazione
- i chicchi possono essere sottoposti a processi industriali per la produzione di corn flakes, pop corn, farina di mais, olio di mais;
- come alimentazione per gli animali;
- nella produzione di materie plastiche biodegradabili;
- per estrarre l’amido
- a scopi energetici
Per far capire la quantità di scarto che può esserci in tutto il mondo, bisogna sapere che il mais è tra i cereali maggiormente importati sul pianeta ed è largamente coltivato in gran parte dei continenti. Anche in Italia rappresenta una delle grandi produzioni agricole proprio perché è una materia agricola che è riuscita ad adattarsi a differenti ambienti agronomici.

Per comprendere come funziona la produzione della carta Crush Mais è necessario inoltre conoscere il sottoprodotto utilizzato. Una volta avvenuta la raccolta del prodotto, che viene poi essiccato e sgranato, si ottengono i chicchi dal tutolo di mais. Ed è proprio il tutolo che viene utilizzato perché ha caratteristiche molto interessanti per il suo reimpiego.
“Favini interviene a questo punto della catena, utilizzando i residui di tutolo di mais e rivalorizzandolo come materia prima nobile per la produzione di carte ecologiche di alta qualità in linea con i principi dell’economia circolare.”
L’aspetto ancor più interessante è che dopo aver recuperato questo materiale di scarto, la filiera Favini non si conclude con la carta ecosostenibile Crush. La linea Crush, quindi anche Mais, è riciclabile ancora e ancora. Le confezioni realizzate con Favini Crush infatti possono essere riciclati dopo il loro utilizzo per produrre di nuovo altra carta. Il packaging riciclabile così non ferma questa lunghissima catena di sostenibilità.



