Design Playground è un blog che nasce nel 2009 dalla passione di Emanuele Serra ed Elena Chiocchia per la cultura del progetto. Come descrivono i due fondatori la parola
Design è da intendersi come progettazione, come approccio trasversale e “disciplina unica che può essere applicata a molti ambiti differenti” per dirlo con le parole di Massimo Vignelli.
Playground come luogo di incontro e di scambio, dove raccontare i differenti settori della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica all’editoria indipendente, dall’illustrazione al design, dalla fotografia al video.
“Il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”. Ettore Sottsass
Abbiamo stampato per loro (in digitale) innanzitutto la serie di poster dal nome “The Beatles. Revolution 9″, un tributo alla band inglese che ha rivoluzionato la musica rock. “Revolution 9″ è infatti una registrazione sperimentale del 1968 che John Lennon realizzò dopo aver sentito la musica di Yoko Ono e diventata un brano del White Album. Si tratta di un brano che mette insieme frammenti e loop sonori, e proprio per questo la tecnica scelta per la serie “The Beatles. Revolution 9″ è quella del collage. La serie grafica si compone di quattro collage digitali che, attraversi ritratti e frammenti di immagini, cerca di rappresentare in modo alternativo la storia e il carattere dei singoli membri del famoso gruppo.



Il secondo soggetto che abbiamo stampato, questa volta in offset, è il manifesto in ricordo del bombardamento subito dalla città di Terni l’11 agosto del 1943, dal titolo “C’era il sole ma piovevano bombe”. A descrizione del manifesto queste le parole che spiegano l’entità storica dell’accadimento:

Secondo la relazione del prefetto Antonucci, inviata al Ministero dell’Interno, Direzione generale dei servizi di guerra, il bombardamento ebbe inizio alle 10 e 29. Quarantaquattro aerei scaricarono sulla città oltre cinquecento bombe. Questo l’elenco degli edifici distrutti: la stazione ferroviaria, la caserma centrale dei carabinieri, la caserma dei vigili del fuoco, il palazzo di giustizia, il municipio, l’ospedale, i magazzini Upim, il cinema Corso e il cinema Littorio, l’Istituto delle Orsoline e l’Istituto dei Salesiani, le officine Bosco, il Proiettificio Briotti, il Proiettificio Salit, lo Iutificio, la Fabbrica d’armi, lo stabilimento siderurgico, il deposito Agip e il deposito Ex Italo Americane del Petrolio, il Magazzino del Consorzio agrario.
1200 case su 2500 non erano solo macerie. Secondo la relazione della prefettura i morti furono cinquecento ed i feriti 493.
Terni, nel 1943, aveva 45 mila abitanti.
La carta scelta per entrambi i progetti è la Fedrigoni Materica colore Limestone, una gamma di carte ispirate agli elementi naturali e in grado di restituire al tatto la ruvida spontaneità della natura.
Le fibre di cotone utilizzate donano infatti morbidezza alla superficie, e insieme alle fibre riciclate e a particolari fibre di pura cellulosa conferiscono inoltre volume e garantiscono un’alta resistenza meccanica. È un tipo di carta adatta per coordinati grafici, copertine, inserti, cartelle e prodotti cartotecnici.

Il terzo soggetto, Tu sei qui, è invece un poster stampato su carta patinata e plastificata opaca che reinterpreta graficamente in chiave contemporanea il tradizionale contrassegno che determina la posizione sulle mappe. In questo caso però il proprio stato, in questo preciso spazio e momento, diventa il protagonista. La mappa si è dissolta e c’è soltanto lo spettatore che viene invitato a pensarsi nel presente, nel qui e ora, e a vivere l’istante.
