Lasciare il segno con un prodotto editoriale non è facile sia perché ci sono milioni di libri al mondo sia perché scegliere carta, rilegatura e lavorazione giuste per quel progetto specifico è altrettanto complesso e pieno di insidie.

La difficoltà è proprio quella di trovare la soluzione migliore cercando di barcamenarsi tra budget e le infinite possibilità di confezionamento del prodotto.
Come riuscire in questa ardua impresa? Il primo passo è sicuramente avere chiaro il messaggio e lo stile della propria pubblicazione e farsi guidare dal consiglio di un tipografo di fiducia che possa suggerire la soluzione più idonea e coerente.
A proposito di lasciare il segno, vi vogliamo parlare di un catalogo che abbiamo stampato tempo fa per la Galleria Ronchini di Londra relativo ad una mostra dal titolo All the matters is what’s left behind.


Dalle pitture rupestri ai graffiti, gli artisti sono sempre stati interessati a lasciare il segno; da un lato un simbolo che rappresenti il loro passaggio in quel particolare luogo dall’altro una firma che ponga l’accento sulla loro individualità. Con l’evoluzione dell’arte, che vede la mano dell’artista gradualmente cancellata a favore della completa astrazione, gli artisti contemporanei continuano la tradizione di lasciare un segno sulle loro opere in un modo personale e unico, consolidando la loro individualità e mettendo in luce la loro presenza.

Queste alcune parole tratte dal catalogo della mostra, che ha attraversato le specificità di alcuni artisti contemporanei nel loro modo di lasciare il segno su un’opera d’arte. Dalla scrittura a mano come scarabocchi, alle impronte corporali fino all’astrazione lirica che lascia dietro di sé elementi di umanità nell’imperfezione, gli artisti esposti hanno trovato modi differenti di lasciare traccia della loro presenza all’interno della propria opera d’arte.

Come la traccia lasciata dall’artista, anche la pubblicazione cartacea rappresenta a suo modo l’impronta di un’esperienza avvenuta, che grazie alla stampa imprime sulle pagine il ricordo e l’immagine della mostra. La lavorazione del catalogo è stata scelta quindi per rafforzare proprio questo tema: la copertina estraibile di color arancio riporta solo il titolo della temporanea.
Non c’è inchiostro, non ci sono scritte, questa volta a lasciare il suo segno è un solco scavato sulla carta.
La copertina fustellata, una volta sfilata via, nasconde un catalogo ben fatto e minimale stampato su carta xxx con un inserto centrale dedicato alle singole opere su carta xxx.
Un prodotto editoriale che riesce a lasciare il segno, come gli artisti di cui tratta, nella sua essenzialità e al tempo stesso nella sua potenza.
